mercoledì 2 aprile 2008

QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO

Luigi Pirandello


Che cosa significhi oggi “recitare a soggetto” risulta ormai di difficile comprensione. Nel teatro “all’antica italiana” ogni attore aveva infatti un ruolo ben definito che finiva per portarsi addosso anche fuori della scena.
Le compagnie teatrali, e non solo le primarie, erano abbondantissime di elementi e fino a tutti gli anni ’30 del novecento tutti i personaggi di una commedia erano catalogabili in tante caselle quanti appunto erano i ruoli.
C’era il primattore e la primattrice, il caratterista e la caratterista, il padre nobile e la madre nobile, il brillante e il secondo brillante, la seconda donna, il generico primario e il promiscuo, l’attor giovane e l’attrice giovane.
Con l’affermarsi del teatro di regia crollò gradatamente il castello dei ruoli, confondendo sempre più i confini tra ruolo e ruolo e amalgamandoli fra di loro fino a rendere difficile, se non impossibile, una precisa distinzione.
A ciò contribuì certamente in maniera rilevante l’evoluzione del repertorio ed in questa evoluzione un ruolo importantissimo ebbe il teatro di Luigi Pirandello.
In Questa sera si recita a soggetto (1928-29) Pirandello riprende il tema del “teatro nel teatro” evidenziando il contrasto esistente tra il teatro d’attore e quello di regia.
Oggi che i grandi registi hanno finito con il prevalere indiscriminatamente in tutti i grandi teatri pubblici è quanto mai attuale l’esigenza di recuperare quella facoltà interpretativa dell’attore italiano di saper recitare anche senza una trama ed un’azione scenica prestabilite, quella sua capacità di “recitare a soggetto” per dare un più profondo senso di verità anche, quando la situazione lo richiede, ribellandosi al regista

Da venerdì 04-04-2008 a domenica 20-04-2008 
(VENERDì E SABATO ORE 21:00 - DOMENICA ORE 16:00)
AL TEATRO DELLA MEMORIA
VIA CUCCHIARI,4 - MILANO

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