venerdì 19 febbraio 2010

EL MARCHIONN DI GAMB AVERT




EL MARCHIONN DI GAMB AVERT
"El Marchionn" è uno dei più bei personaggi scaturiti dalla penna di Carlo Porta (1775-1821), probabilmente ispirato a qualche persona di sua conoscenza.
La rappresentazione messa in scena dalla Compagnia milanese del Teatro della Memoria è un adattamento in prosa a cura di Dania Colombo coadiuvata da Mario Newmarker, con la regia di Danilo Caravà.

La storia racconta le disavventure amorose di un povero ciabattino con le gambe storte (di gamb avert), che suona il mandolino nella "Sala del Battista" e che viene circuito da una donna attraente e perfida. Il disgraziato perde completamente la testa per lei che, dopo avergli spillato tutti i quattrini ed averlo tradito indecorosamente con altri uomini, gli fa trovare «la ca' netta », ossia gli “ripulisce” la casa, portandogli via tutto e scappando con un amante più giovane e lasciandolo con un figlio fattogli credere suo.

Nell'adattamente di questo poemetto (1000 versi esatti, suddivisi in 125 ottave), trovano spazio numerosi personaggi non protagonisti, magari solo accennati dal poeta, la cui essenza è stata carpita dagli adattatori per mettere in scena figure carismatiche, con il loro lato comico e bonario, in modo da cogliere tutte le sfaccettature narrate nella vicenda, senza, contemporaneamente, snaturarne lo spirito.

Mantenere la struttura portante dell’opera è stato l’obiettivo principale del lavoro, in modo da trasportare sul palco tutta la forza e l'attualità, del dialetto, inteso come importante strumento linguistico, che ci permette di assaporare appieno le atmosfere che il poeta coi suoi versi è riuscito a creare. Non meno importante è stata la ricerca di musiche popolari che permettessero di accompagnare col ritmo giusto le avventure dei protagonisti.